Il castello di Sammezzano va in tv con Sandokan di Can Yaman
Scelto per le sue sale iconiche, il castello di Sammezzano appare nella serie Sandokan con Can Yaman trasformato nella residenza del sultano

A metà tra leggenda e suggestione storica, una delle dimore più sorprendenti d’Italia torna protagonista sul piccolo schermo con la nuova fiction Sandokan, trasmessa su Rai Uno, che mostra fin dalle prime immagini una cornice visiva capace di catturare lo sguardo: il castello di Sammezzano, edificio iconico dell’orientalismo europeo, riemerge infatti come scenario centrale della serie con Can Yaman.
Dove si trova il castello di Sammezzano nella nuova serie Sandokan
Il castello di Sammezzano sorge nella frazione di Leccio, nel comune di Reggello, immerso in un grande parco ricco di varietà botaniche e situato a breve distanza da Firenze.
Celebre per le sue sale policrome, rappresenta uno dei massimi esempi di architettura moresca in Europa e diventa una delle location principali del nuovo adattamento televisivo di ‘Sandokan’, prodotto da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction.
Con le sue decorazioni arabeggianti e un passato segnato da lunghi anni di chiusura, il castello assume nella storia il ruolo della residenza del sultano del Brunei, introducendo atmosfere esotiche che dialogano perfettamente con il mondo narrativo creato da Emilio Salgari.
La fiction utilizza diversi ambienti della struttura, tra cui la celebre Sala Bianca e la Sala del Pavone, riconoscibile per la sua tavolozza cromatica e le geometrie che ricordano architetture orientali.
Le riprese avvengono nel maggio 2024, quando la presenza di Can Yaman nei pressi del parco di Sammezzano suscita grande curiosità tra i fan e contribuisce a diffondere rapidamente la notizia del coinvolgimento del castello.
Nel nuovo Sandokan, Yaman interpreta l’eroe salgariano reso celebre negli anni Settanta da Kabir Bedi, affiancato da Alessandro Preziosi nel ruolo di Yanez. Accanto a loro, compaiono Ed Westwick, Alanah Bloor, Madeleine Price e John Hannah, per una narrazione ambientata nel Borneo della prima metà dell’Ottocento, tra conflitti, missioni avventurose e atmosfere coloniali.
Quali altri set ha ospitato il castello di Sammezzano
Ben prima di tornare in televisione con Sandokan, il castello di Sammezzano è stato teatro di numerose produzioni artistiche. Nel 2015 Matteo Garrone lo sceglie per alcune scene de ‘Il Racconto dei Racconti’.
Anche la maison Dior utilizza gli interni per un cortometraggio di moda realizzato durante la pandemia. La struttura, nonostante i lunghi periodi di inattività, accoglie nel tempo anche videoclip musicali, tra cui un progetto di Dolcenera, spot, eventi privati e cerimonie.
La storia dell’edificio è complessa e affascinante. Sorto su un antico insediamento, viene trasformato nell’Ottocento dal marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, che realizza oltre sessanta sale decorate con stucchi, mosaici e motivi arabeggianti. Il castello vive poi alterne vicende: dopo l’utilizzo come albergo-ristorante nel Novecento, chiude definitivamente negli anni ’90 e rimane per lungo tempo inaccessibile al pubblico.
Dal 2023, la famiglia Moretti avvia un articolato progetto di recupero che interessa sia il piano nobile sia il parco monumentale. I lavori, tuttora in corso, mirano a restituire alla comunità uno spazio culturale di grande valore, conciliando tutela, fruizione e conservazione architettonica.
La presenza del castello di Sammezzano nella serie Sandokan contribuisce a riaccendere l’attenzione sul suo destino: la visibilità televisiva diventa infatti un’occasione per raccontare la ricchezza decorativa della dimora, la sua unicità nel panorama italiano e le prospettive di rinascita delineate dai restauri in corso. Un patrimonio fragile, ma di straordinario fascino, che continua a ispirare cinema, moda e immaginario collettivo.
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