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Camera, alla Buvette arriva il gelato: quanto costa mangiare lì

Sei gusti (senza glutine) disponibili anche in versione vegana e solo in coppetta: alla Buvette di Montecitorio è arrivato il gelato, ecco quanto costa

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Giulia Sbaffi

Giulia Sbaffi

Web content writer

Web content writer appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Curiosa per natura, le piace tenersi informata su ciò che accade intorno a lei.

Buvette di Montecitorio

Ora i deputati possono assaporare un buon gelato artigianale alla Buvette di Montecitorio: i rapidissimi lavori di installazione del banco frigo hanno già permesso ai primi “fortunati” di assaggiare i sei gusti al momento disponibili, seppure solo in formato coppetta. La proposta, che aveva come obiettivo quello di valorizzare il Made in Italy anche alla Camera, ha trovato l’approvazione della maggioranza e si è subito concretizzata. Ecco che cosa sappiamo.

Il gelato sbarca alla Buvette di Montecitorio

La storica Buvette, il bar che serve i deputati della Camera e i tantissimi dipendenti che lavorano a Montecitorio, ora vende anche gelati artigianali. Paolo Trancassini di Fratelli d’Italia ha promosso questa iniziativa per omaggiare una delle eccellenze gastronomiche del nostro Paese. La proposta, presentata davanti al Collegio dei Questori che si occupa della gestione amministrativa della Camera, è stata rapidamente approvata da Trancassini stesso e dal collega Alessandro Manuel Benvenuto della Lega – unico voto negativo, quello di Filippo Scerra del Movimento 5 Stelle.

E così, da martedì 11 novembre 2025 i deputati possono acquistare una coppetta di gelato artigianale scegliendo tra sei gusti gluten free (disponibili anche in versione vegana): mango, limone, caramello salato, nocciola, pistacchio e cioccolato fondente. Dal momento che la Buvette, secondo il regolamento della Camera, può servire solamente cibi che possano essere consumati sul posto, si è scelto di vendere solamente il gelato in coppetta, più pratico del cono: quello piccolo costa 3,50 euro, mentre quello grande 4,50 euro.

Il caso tagliatelle alla Buvette

Se il gelato arriva per la prima volta alla Buvette di Montecitorio (almeno in versione artigianale, visto che in passato era già disponibile quello confezionato), questa non è stata l’unica novità degli ultimi tempi. All’interno di un menù che praticamente è rimasto immutato per tanto tempo, sono approdati panini gourmet di ogni tipo. È invece alla Buvette del Senato che, lo scorso mese, è stato introdotto in via eccezionale un piatto tipico italiano: il 7 ottobre 2025, su iniziativa di Pier Ferdinando Casini, la mensa ha servito tagliatelle al ragù. “È giusto e normale esportare i nostri prodotti più autentici, per questo mi sono impegnato per portare la nostra tagliatella in Parlamento” – ha spiegato Casini.

Quanto costa mangiare alla Buvette di Montecitorio

Tempo addietro, si era molto discusso dei prezzi offerti alla Buvette di Montecitorio. Primi piatti di mare a 1,60 euro, secondi piatti a base di pesce a poco più di 3 euro: tariffe meramente simboliche per il menù servito ai deputati. Ma le cose sono cambiate, e il listino prezzi si è via via aggiornato rimanendo al passo con il caro vita degli ultimi anni. Oggi un caffè costa 1 euro, mentre una pizzetta tocca i 3,20 euro (praticamente quanto un piatto di pesce di qualche anno fa). Nonostante i prezzi si siano più o meno adeguati a quelli di qualsiasi altra attività ristorativa, la Buvette continua a costare molto alle tasche degli italiani.

Lo scorso anno, la spesa complessiva per la ristorazione di Montecitorio si è attestata a più di 3 milioni di euro: quasi il 30% in più rispetto al 2023. L’aumento più importante è registrato sotto la voce “acquisto derrate alimentari”, giustificato dall’impegno nel proporre un menù ispirato alla dieta mediterranea, che preveda ingredienti a km zero e di alta qualità. Ciò che maggiormente sorprende, tuttavia, è il fallimento (almeno dal punto di vista economico) della scelta di internalizzare il personale della ristorazione.

Se fino allo scorso anno la gestione dei servizi ristorativi della Camera era affidata in appalto a società esterne, ora è stata costituita ad hoc la società “in house” Cd Servizi, pensata proprio per ridurre i costi – si stimava un risparmio pari a circa 1 milione e mezzo di euro l’anno. Al momento, le spese per il personale sono aumentate e la ristorazione di Montecitorio continua ad avere un costo molto elevato per gli italiani. È possibile, però, che si debba attendere la fine del 2025 – ovvero il primo anno intero a gestione interna – per poter vedere benefici sull’economia della Camera.