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Calabrone asiatico in Italia: come riconoscerlo e i rischi

Torna nuovamente l'allarme per la vespa velutina in Italia, conosciuta anche con il nome di calabrone asiatico: i rischi e come riconoscere l'insetto.

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Un calabrone asiatico

In Italia torna l’allarme per la presenza del calabrone asiatico, conosciuto anche come vespa velutina: si tratta di una specie invasiva originaria del Sud Est asiatico che rappresenta una grave minaccia per la biodiversità locale e un pericolo per le api domestiche.

Calabrone asiatico in Italia: gli avvistamenti

Gli ultimi avvistamenti del calabrone asiatico in Italia arrivano da diverse parti della penisola: tante segnalazioni da regioni settentrionali come il Piemonte, la Liguria, la Lombardia e l’Emilia Romagna ma anche scendendo verso il centro, in modo particolare in alcune zone della Toscana.

Come si legge su ‘Ildot.it’, le autorità locali e le associazioni apistiche hanno lanciato numerosi appelli alla cittadinanza per segnalare la presenza della vespa velutina che può essere facilmente riconoscibile per le zampe gialle, il corpo scuro e le dimensioni superiori rispetto a quelle delle vespe comuni.

Sono diversi anni ormai che l’allerta per la vespa velutina si ripropone in Italia: gli avvistamenti di questo insetto si sono intensificati sempre più a partire dal 2021 e l’anno successivo un focolaio nelle province di La Spezia e Massa Carrara si è esteso verso le coste della Toscana, provocando disagi in zone delle province di Lucca, Livorno, Pisa e anche Firenze.

Nel 2023, poi, l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Roma lanciarono l’allerta massima per la diffusione del calabrone asiatico, ribadendo la pericolosità di questo insetto alieno originario del Sud Est asiatico capace di diffondersi rapidamente sul territorio nazionale.

La prima registrazione di vespa velutina negli anni recenti risale al 2005, quando è stata introdotta accidentalmente nella zona meridionale della Francia: da lì si è diffusa rapidamente in altri Paesi europei come la Spagna, il Portogallo e il Belgio, arrivando anche in Italia.

Come riconoscere la vespa velutina e rischi

Per riconoscere la vespa velutina, conosciuta anche come calabrone asiatico, è importante fare attenzione a due particolari: le dimensioni e il colore. Gli esemplari di calabrone asiatico, infatti, sono più grandi rispetto alle vespe comuni; a differenza di altri imenotteri, la vespa velutina presenta un’ampia banda tra il giallo e l’aranciato sulla parte terminale dell’addome, e una stretta linea gialla sul primo segmento addominale.

Pur non essendo pericoloso per l’uomo, di base, il calabrone asiatico può diventare molto aggressivo se si sente minacciato, in modo particolare nei pressi del nido: le sua punture possono essere molto dolorose e provocare reazioni allergiche nei casi peggiori.

Il pericolo più grande connesso alla diffusione della vespa velutina è dovuto al fatto che la sua dieta è composta all’80% da api: rappresenta così una serie minaccia per l’ecosistema e per tutto il settore dell’apicoltura.

Per questo motivo da anni gli esperti si rivolgono ai cittadini e agli agricoltori in caso di avvistamenti di esemplari di calabrone asiatico: la richiesta è quella di segnalare la presenza al sistema fitosanitario regionale di riferimento per il censimento e l’intervento delle Istituzioni, in modo tale da poter contenere la diffusione dell’insetto.

A partire dall’estate del 2023 è stata anche sviluppata e rilasciata un’applicazione per smartphone che si chiama ‘STOP Velutina’: l’app è uno strumento prezioso che mappa la presenza del calabrone asiatico in Italia e consente agli utenti di segnalare avvistamenti ed eventuali focolai sul territorio.