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Gli agrumeti terrazzati di Amalfi diventano un Patrimonio FAO

Gli agrumeti terrazzati di Amalfi e il limone sfusato sono stati riconosciuti dalla FAO come patrimonio agricolo per il loro valore storico e culturale

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Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Agrumeti di Amalfi Patrimonio Fao

Sulle coste scoscese della Campania, i terrazzamenti di limoni della Costiera Amalfitana hanno sempre rappresentato un paesaggio unico, frutto di secoli di lavoro agricolo e tradizione. Ora, questo patrimonio fatto di muretti a secco, pergolati e coltivazioni secolari riceve un riconoscimento internazionale di rilievo: l’inserimento tra i Sistemi di Patrimonio Agricolo di Importanza Globale della FAO.

Perché gli agrumeti terrazzati di Amalfi sono Patrimonio Fao

Il riconoscimento della FAO è dovuto a una serie di ragioni fondamentali. La coltivazione dei limoni su terrazzamenti in pietra ha permesso nei secoli di contrastare l’erosione, proteggere i suoli e creare un equilibrio tra uomo e natura in un territorio fragile come quello amalfitano.

Come riportato su ‘Agi’, Kaveh Zahedi, direttore dell’Ufficio FAO per il Cambiamento Climatico, la Biodiversità e l’Ambiente, ha dichiarato che “la FAO è onorata di accogliere questi eccezionali nuovi siti nella famiglia dei Sistemi di Patrimonio Agricolo di Importanza Globale. Ogni sito testimonia l’ingegno e la resilienza delle comunità rurali e agricole, mostrando pratiche sostenibili che sono state attentamente mantenute e adattate nel corso delle generazioni”.

Il paesaggio agricolo della Costiera Amalfitana, con le sue terrazze sorrette da muretti a secco e i pergolati coperti di agrumi, è un esempio straordinario di come l’uomo abbia saputo adattarsi a un ambiente complesso. I contadini hanno trasformato le pendici scoscese in aree coltivabili, garantendo la produzione di un frutto che non è solo alimento, ma anche simbolo identitario.

Il riconoscimento della FAO va quindi letto anche come una forma di tutela, che mira a preservare un equilibrio delicato tra attività produttiva, conservazione del paesaggio e trasmissione culturale. Non è un caso che proprio gli agrumeti terrazzati di Amalfi vengano considerati un laboratorio vivente di biodiversità, dove natura e sapere umano si intrecciano in modo indissolubile.

Quali sono le caratteristiche del limone sfusato amalfitano

Se gli agrumeti terrazzati sono il cuore di questo riconoscimento, il protagonista assoluto resta il limone sfusato amalfitano, varietà tipica della zona e riconosciuta con il marchio IGP. La sua forma allungata, la buccia giallo intenso e la ricchezza di oli essenziali lo rendono inconfondibile. Non è solo un prodotto agricolo, ma un ingrediente che ha plasmato la tradizione gastronomica della Costiera Amalfitana.

La scorza, particolarmente aromatica, è utilizzata nella preparazione del celebre limoncello, liquore che ha varcato i confini locali diventando uno dei simboli della Campania nel mondo. Ma lo sfusato è protagonista anche di dolci iconici, dalla Delizia al limone ai Babà aromatizzati con il liquore, fino a torte e creme che ne esaltano il profumo. In cucina trova spazio persino nelle versioni più semplici, come le fette di limone condite con zucchero o sale, consumate tradizionalmente durante l’estate.

Oltre alla tavola, questo frutto è parte integrante del paesaggio e della vita quotidiana. Nei vivai locali viene venduto anche come pianta ornamentale, segno di come il legame tra la popolazione e i suoi agrumi sia radicato non solo nella produzione commerciale ma anche nella dimensione domestica. Portare in giardino uno sfusato significa custodire un frammento della tradizione amalfitana.