A Torino, una mostra shock sul tema della disoccupazione
La personale “Unemployment” accende i riflettori sui disoccupati. Scopriamo quali sono le città con i dati più critici
Fa discutere la mostra “Unemployment”, presentata dalla Fondazione Re Rebaudengo per il mese dell’arte contemporanea. La personale dell’americano Josh Kline, giovane autore di sculture, video e installazioni a sfondo politico e sociale, offre uno sguardo molto inquietante sui mali della società moderna e sulla crisi economica.
Figure umane estremamente realistiche sono sdraiate e rannicchiate, impacchettate dentro sacchetti trasparenti, accanto ai carrelli di una spesa fatta di oggetti e bottiglie di plastica a loro volta chiusi in sacchi. L’esibizione mostra un ipotetico quanto inquietante scenario futuro, in cui l’artista immagina gli effetti devastanti di una nuova crisi economica che andrà ad interessare ogni ambito, incluso quello professionale e specializzato, con conseguenze catastrofiche per gli individui sprofondati nella povertà e ridotti a rifiuti da smaltire.
La mostra – il cui titolo “Unemployment” vuol dire “Disoccupato” – “è il capitolo più recente di un ciclo di mostre che riflettono sui temi politici economici e culturali emergenti che probabilmente definiranno i prossimi decenni – spiega Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fondazione – Una mostra narrativa, che tenta di interpretare e raccontare la storia che viviamo”.
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