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A Torino un caveau diventa un bunker antiatomico di lusso

In pieno centro a Torino l'antico caveau di una banca verrà riconvertito per diventare un bunker antiatomico che potrà ospitare fino a dodici persone

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Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Torino Bunker

Negli ultimi anni, le richieste di costruire rifugi sotterranei e bunker antiatomici sono cresciute in maniera esponenziale. Il motivo è legato al contesto internazionale sempre più instabile: il conflitto in Ucraina, le tensioni in Medio Oriente e i timori di nuovi scenari bellici hanno alimentato un senso diffuso di insicurezza. In Paesi come Svizzera, Finlandia e Svezia, i rifugi sotterranei fanno parte del tessuto urbano da decenni. In Italia, invece, gli esempi sono ancora pochi e spesso relegati a strutture storiche o a progetti sperimentali. Ma qualcosa sta cambiando, e Torino si prepara a ospitare il primo vero bunker antiatomico nel cuore della città.

Un nuovo bunker antiatomico di Torino

Un nuovo bunker a Torino sarà realizzato all’angolo tra via Alfieri e via Arsenale, sotto uno degli edifici più eleganti del centro costruito dal Banco di Napoli nel 1921. A realizzare il bunker, secondo quanto riporta il ‘Corriere della Sera’, è il gruppo Vertico fondato dieci anni fa da Andrea Delmastro ed Edoardo Follo con la missione di riqualificare immobili storici trasformandoli in dimore di pregio. Il progetto in essere prevede di ricavare dal caveau della vecchia banca il primo rifugio antiatomico cittadino. Questo avrà spazi e servizi sufficienti per ospitare dodici persone per circa un mese.

La scelta non è casuale: quel caveau aveva resistito persino al bombardamento del 1927 e custodito per anni gioielli e opere d’arte. La nuova riqualificazione manterrà le imponenti pareti in calcestruzzo armato, spesse un metro e mezzo, integrandole con sistemi avanzati. L’obiettivo è garantire la massima sicurezza. Il livello massimo è di solito il livello 7 della scala INES dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, ossia la soglia più alta in caso di incidenti nucleari.

Il bunker è stato progettato con porte blindate antiradiazione, in grado di garantire la massima protezione in caso di attacco. Al suo interno saranno presenti sofisticati impianti di ventilazione con filtri a carboni attivi, capaci di purificare l’aria da particelle radioattive, virus e batteri. L’autonomia idrica ed elettrica, invece, è assicurata fino a 30 giorni. Completeranno la struttura spazi destinati allo stoccaggio dei beni di prima necessità, indispensabili per sopravvivere in isolamento prolungato.

Richieste, interesse e prezzi del bunker

La notizia del bunker torinese ha già suscitato grande interesse, non solo tra i residenti, ma anche da investitori internazionali. Il ‘Corriere della Sera’ parla di richieste arrivate dal Principato di Monaco, dagli Emirati Arabi e da altri soggetti del mondo della finanza. Non mancano, quindi, anche le richieste di opzioni “de luxe”: cucine attrezzate, camere matrimoniali, salotti multimediali, serre idroponiche e persino un’anticamera di decontaminazione.

Tra i dettagli più suggestivi, un ascensore segreto che dall’attico del palazzo conduce  direttamente al bunker e una cantina per i vini. Il progetto di Torino, infatti, punta a un pubblico d’élite, disposto a pagare un prezzo elevato pur di avere una protezione avanzata. Non a caso, nel ‘Corriere’ si legge che Vertico descrive il nuovo bunker come una “dimora sotterranea di pregio”, a metà strada tra un rifugio antiatomico e una residenza esclusiva.

Secondo una stima riportata da Adnkronos tempo fa, in Italia si contano oggi tra i 400 e i 700 bunker privati, esclusi quelli militari. Negli ultimi cinque anni il settore ha conosciuto una crescita costante, trainata dalla percezione che la sicurezza debba essere garantita non solo contro rischi militari, ma anche climatici e tecnologici. Costruire un bunker non è un’impresa semplice: servono permessi edilizi, relazioni geologiche e autorizzazioni comunali. In media, i tempi vanno dai 60 ai 90 giorni, con costi che oscillano tra i 60 e gli 85 mila euro per un rifugio standard destinato a cinque persone.