La Reggia di Caserta svela al pubblico un suo nuovo tesoro
La Reggia di Caserta riapre la Seconda Anticamera della Regina restituita al suo aspetto originario dopo un importante intervento di restauro

La Reggia di Caserta si prepara a un nuovo appuntamento con la sua storia: dopo anni di lavori e indagini complesse, uno spazio finora poco conosciuto del palazzo vanvitelliano tornerà ad accogliere i visitatori. L’annuncio riguarda una sala che ha subito modifiche significative nel corso del Novecento e che, a breve, verrà restituita al suo aspetto originario.
Qual è il nuovo tesoro restituito dalla Reggia di Caserta
Un traguardo importante che intreccia tutela, restauro e valorizzazione di uno dei più celebri siti patrimonio Unesco. Il nuovo tesoro che la Reggia consegnerà al pubblico è la Seconda Anticamera dell’Appartamento della Regina, ambiente che ha riacquistato la sua imponenza originaria dopo la rimozione di un solaio in cemento armato, realizzato a metà del Novecento per ricavare spazi aggiuntivi al piano superiore.
Tale intervento aveva ridotto drasticamente l’altezza della sala, trasformandone il carattere architettonico. La decisione di intervenire è nata in seguito a un cedimento del controsoffitto, avvenuto mentre la sala veniva utilizzata per mostre temporanee.
Da quell’episodio hanno preso avvio indagini strutturali che hanno evidenziato la necessità di un’operazione complessa: liberare la sala dalle pesanti travi in cemento, ognuna del peso di circa 1.600 chili per metro lineare, incastrate nelle murature storiche. Il solaio, di oltre 300 metri quadrati, era stato progettato tra gli anni Trenta e Quaranta e aveva ospitato uffici e aule studio per l’Aeronautica Militare.
Interventi simili avevano interessato anche altre aree del complesso, come la Gran Galleria, dove però il solaio non è stato rimosso perché gli spazi superiori non sono ancora tornati nella disponibilità del Museo. In quel caso, la struttura è stata lasciata a vista come testimonianza delle trasformazioni subite nel tempo. Alla Seconda Anticamera, invece, i lavori hanno riportato l’ambiente al volume pensato da Luigi Vanvitelli, ridando piena leggibilità al progetto settecentesco.
Come riportato su ‘La Repubblica’, la direttrice Tiziana Maffei ha dichiarato: “Finalmente, l’anticamera dell’Appartamento della Regina ha rivisto il suo soffitto originario celato da decenni. Gli interventi successivi sono stati finalizzati a riconferire decoro alla sala”.
Quando i visitatori potranno vedere la nuova sala della Reggia
La Seconda Anticamera dell’Appartamento della Regina verrà inaugurata sabato 27 settembre alle 17.45, al termine di un percorso di restauro che ha richiesto tempo, risorse e competenze altamente specializzate.
L’intervento ha avuto un costo complessivo di circa 740 mila euro, che comprende le indagini preliminari, la progettazione e l’esecuzione. Si tratta della prima operazione di questo genere portata a termine dall’Istituto del Ministero della Cultura, nell’ambito del più ampio programma di consolidamento degli ambienti già utilizzati dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione e dall’Aeronautica Militare, riassegnati al Museo a seguito del Piano Commissariale del 2014.
La direttrice Maffei ha ricordato che “la prima fase dell’intervento è stata il piano di indagine. Sono state effettuate puntuali verifiche sulle strutture da demolire, con carotaggi, endoscopie, saggi e rilievi pacometrici sulle travi”. Ha poi aggiunto che “si è passati, quindi, alla parte operativa con la consapevolezza di operare in un ambiente di grandissimo pregio e valore, ponendo la sicurezza del bene e delle persone quale presupposto per il progetto”.
Il risultato è un ambiente che unisce rigore storico e tracce del passato più recente: il soffitto in cemento non è stato eliminato del tutto, ma lasciato parzialmente a vista, come segno tangibile delle stratificazioni che hanno segnato la vita del palazzo.
Con questo intervento, la Reggia di Caserta si conferma non solo patrimonio artistico di inestimabile valore, ma anche laboratorio vivo di ricerca e restauro, capace di coniugare esigenze di tutela e apertura al pubblico.
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