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A Milano raccolta firme per salvare la trattoria Casottel

La trattoria Casottel rischia di chiudere: per questo è stata lanciata una petizione online per salvare lo storico locale della periferia di Milano

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Tavoli trattoria

La trattoria Casottel rischia la chiusura: la storica attività di Milano alla periferia sud del capoluogo lombardo, si trova in un a cascina di proprietà del Comune che non ha rinnovato il contratto di affitto. Per salvarla, è stata lanciata una petizione online che ha già raccolto tantissime firme nel giro di poche ore.

La trattoria Casottel a Milano rischia di chiudere

Casottel è una trattoria dall’anima popolare e a conduzione familiare, dove ogni giorno vengono preparati i piatti della cucina tipica milanese: dal risotto con ossobuco al bollito misto, passando per la cassoeula. Il locale, avviato nel 1989, si trova in un casotto (da qui il nome Casottel), una cascina con cortile che è di proprietà del Comune.

Il contratto di affitto è scaduto nel 2022 e due anni più tardi la cascina si è trovata oggetto di un bando di concessione per sole attività sociali, con oneri di ristrutturazione dell’intero edificio di circa 2 milioni di euro, una cifra che le titolari non possono affrontare: per questo il locale rischia di chiudere, negando i milanesi di un posto entrato ormai nel loro cuore.

“Non abbiamo un contratto di affitto dalla fine del 2022, anche se lo abbiamo chiesto al Comune – ha dichiarato a ‘TgCom24’ la titolare della trattoria Casottel – nel 2024 è stato fatto un bando che chiede la ristrutturazione totale della cascina, per spese da 2 milioni di euro, ovviamente fuori dalla nostra portata. È un peso nel cuore, davvero grande, di questo passo le micro/piccole realtà scompariranno”.

Martina Conte, alla guida della trattoria, ha poi spiegato al ‘Corriere della Sera’ che mancano appena “quattro anni per diventare un’attività storica”, parlando poi del bando del Comune: “Non è stato assegnato, quindi presumibilmente il Comune ne promuoverà un altro”. Di fronte alla possibilità di cambiare la sede della trattoria, ha poi risposto: “Non siamo disposti a farlo perché non sarebbe più il Casottel, ha senso solo qui”.

La raccolta firme per salvare il Casottell

Per salvare il Casottel dalla chiusura, è stata lanciata una raccolta firme che nel giro di poche ore ha superato quota 2.000 adesioni. Nella petizione su Change.org si legge:

“Le mura della cascina sono di proprietà del Comune di Milano: il contratto di affitto è scaduto e il Comune di Milano non intende rinnovarlo. Mancano ancora poco più di tre anni al riconoscimento ufficiale come attività storica, per questo la trattoria Casottel rischia di dover chiudere. Il Casottel non è solo una trattoria: è un luogo della memoria collettiva milanese, citato in libri, guide e articoli, da Gambero Rosso a Repubblica, da Elle Gourmet Giappone a Zero.

Chiediamo che il Comune riconosca Casottel per la sua vera essenza, che va oltre la ristorazione: siamo davanti a un bene culturale e sociale da preservare, un pezzo della ‘vecchia Milano’ che merita di essere non solo protetto, ma coltivato e tenuto vivo, per le generazioni del presente e del futuro. Per non perdere la nostra identità”.

Nella petizione si chiede a Palazzo Marino di “riconoscere ufficialmente la Trattoria Casottel come bene culturale e sociale, inserendolo nella lista dei siti di rilevanza storica e culturale da proteggere, tutelare e promuovere”.