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A Castel Gandolfo apre un ristorante in onore di Papa Leone XIV

Il ristorante americano a Castel Gandolfo in onore di Leone XIV offre piatti di cucina locale sostenibile con richiami da Chicago e dal Perù

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Tra le colline dei Castelli Romani, a pochi chilometri da Roma, Castel Gandolfo diventa il palcoscenico di una nuova iniziativa che intreccia spiritualità, sostenibilità e cultura del cibo. Le antiche Ville pontificie, oggi trasformate nel Borgo Laudato Si‘, accolgono un progetto che unisce tradizione agricola e visione internazionale, segnando una fase inedita per questo luogo storico.

Perché un ristorante americano a Castel Gandolfo

Il Borgo Laudato Si’ nasce come progetto di 55 ettari dove la produzione agricola segue criteri rigorosamente ecosostenibili: dall’olio al formaggio, fino al miele e agli ortaggi coltivati in loco. Tutto viene pensato per incarnare i principi dell’ecologia integrale descritti nell’enciclica di papa Francesco.

Accanto alle attività agricole e alla filiera produttiva già consolidate, il Borgo Laudato Si’ ha deciso di ampliare la propria proposta con un’iniziativa che unisce ospitalità e cultura gastronomica: l’idea è quella di trasformare il borgo non solo in un luogo di produzione sostenibile, ma anche in uno spazio di incontro e condivisione attorno al cibo.

È in questa visione che si inserisce l’apertura di un ristorante guidato da due celebri chef statunitensi, un elemento inaspettato ma perfettamente coerente con lo spirito del luogo. La scelta ricade su Art Smith e Phil Stefani, volti noti della scena culinaria di Chicago, città d’origine del pontefice. I due professionisti si dicono entusiasti di portare la loro esperienza a Castel Gandolfo, con un approccio che intreccia cucina italiana, influenze internazionali e prodotti a chilometro zero.

Come riportato sul ‘Corriere della Sera’, in un post diffuso attraverso il canale ufficiale del “Stefani Restaurant” è stata condivisa la dichiarazione: “L’opportunità di una vita. Siamo onorati di condividere che Phil Stefani e lo Chef Art Smith sono stati selezionati per guidare l’unico ristorante presente presso il Borgo Laudato Si’, appena fuori Roma. Da Chicago a Castel Gandolfo, questa storica partnership porta la cucina italiana e agricola con influenze globali in una delle proprietà più sacre e storiche del mondo”.

Il locale si colloca in uno degli edifici del borgo e riflette il dialogo tra due culture gastronomiche: da un lato le eccellenze italiane prodotte direttamente nell’area, dall’altro i richiami a Chicago e persino al Perù, terra a cui Leone XIV è legato per le sue origini familiari.

Quando apre il ristorante dedicato a Leone XIV a Castel Gandolfo

Il ristorante dedicato a Leone XIV prende forma nelle strutture interne al Borgo Laudato Si’, nel luogo che da residenza estiva dei pontefici si è trasformato in laboratorio di sostenibilità, dove la tecnologia incontra la natura: serre ispirate a Piazza San Pietro, pannelli fotovoltaici, sistemi di irrigazione a goccia e riciclo completo dei rifiuti. A Castel Gandolfo perfino la mobilità è pensata in chiave ecologica, con l’uso esclusivo di veicoli elettrici.

L’apertura al pubblico è prevista per la primavera 2026 e i lavori di allestimento prevedono spazi moderni ma in armonia con l’architettura storica. Il menù, ancora in fase di definizione, promette piatti italiani realizzati con materie prime locali, senza rinunciare a influenze statunitensi e sudamericane.

Accanto al ristorante, il Borgo ospita scuole di alta formazione, laboratori agricoli e aree didattiche che accolgono studenti, famiglie e comunità diocesane. L’obiettivo è creare un polo di incontro e apprendimento, dove la cultura del cibo si intreccia con la cura del creato.