Il fascino dell’antico Egitto in mostra a Milano
Fino al prossimo 7 gennaio mostra sulla civiltà egizia alla scoperta del faraone Amenofi II
Per appassionati egittologi, ma non solo. Quello che attende i visitatori al Museo delle Culture di Milano fino al prossimo 7 gennaio è un vero e proprio tuffo nel passato, alla scoperta di un faraone che, pur lontano dai miti e dai misteri della Valle del Nilo, ha lasciato un segno indelebile nella civiltà egizia.
Il regno di Amenofi II si inserisce infatti nel periodo più interessante e controverso della storia dell’antico Egitto, all’interno di quella XVIII Dinastia del Nuovo Regno di cui fecero parte personaggi leggendari come la regina-faraona Hatshepsut, il faraone eretico Akhenaton e il leggendario Tutankhamon.
La mostra offre un percorso nella vita e nelle opere di questo protagonista della storia antica, fornendo un’immagine completa di ciò che è stato e ha rappresentato per il suo popolo: un grande condottiero e un grande costruttore, artefice di numerose imprese belliche e numerose opere edilizie che hanno saputo resistere allo scorrere del tempo.
All’interno dei saloni del Mudec è possibile ammirare statue, steli, oggetti personali e suppellettili che, grazie anche all’ausilio di installazioni multimediali, non solo narrano la storia più intima del faraone, ma soprattutto la vita di tutti i giorni di quell’epoca, sia all’interno che all’esterno dei palazzi imperiali.
Un’epoca, quella di Amenofi II, fatta di pace e stabilità politica e di un profondo rinnovamento nell’arte e nella cultura, frutto proprio dell’opera del sovrano, che ha saputo regalare alla sua terra un periodo di vero e proprio splendore pari a quello del più noto Ramses II.
Preziosi reperti e monili provenienti tra l’altro dai Musei del Cairo, di Leida, di Vienna, oltre che dalle collezioni storiche italiane, narrano le gesta di questo interessante personaggio dell’antichità, noto anche per la sua abilità nelle discipline sportive: di lui si narra difatti che, oltre a essere un valido cavaliere, corridore e vogatore, possedesse degli archi che nessuno fosse in grado di tendere.
Una mostra, quella dedicata al “Faraone atletico”, che si basa sugli archivi personali dell’egittologo francese Alexandre Varille, che comprendono al loro interno tutte le note di scavo – mai pubblicate prima – dello scopritore della tomba Victor Loret, e giunti all’Università Statale di Milano nel 2002.
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