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Cetara, squalo rimasto intrappolato nella rete di un pescatore

A Cetara, borgo della Costiera Amalfitana, uno squalo è rimasto intrappolato nella rete di un pescatore: l'uomo lo ha subito rilasciato in mare

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Uno squalo è rimasto intrappolato nella rete di un pescatore: è successo a Cetara, rinomato borgo marinaro della Costiera Amalfitana. L’episodio è stato ripreso anche con lo smartphone e il video è diventato virale.

A Cetara uno squalo è rimasto intrappolato nella rete di un pescatore

Come riferito da ‘Repubblica’, uno squalo capopiatto è rimasto intrappolato nella rete di un pescatore artigianale, al largo del mare di Cetara, sulla Costiera Amalfitana. Una cattura totalmente inaspettata e accidentale: l’uomo non ci ha pensato due volte a ha subito liberato l’animale.

L’episodio è avvenuto nella mattinata di lunedì 22 settembre 2025: il pescatore, appena si è accorto che lo squalo era rimasto impigliato nella sua rete, è intervenuto con grande tempestività ed estrema cautela, provvedendo a liberarlo in mare aperto dopo alcuni tentativi.

Quella dello squalo capopiatto è una specie di profondità, considerata molto vulnerabile da parte dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura. Il problema della cattura accidentale degli squali rappresenta una grande criticità per questi esseri marini, soprattutto nel Mar Mediterraneo: a tal proposito è nato da tempo il progetto chiamato Life European Sharks, creato proprio per proteggere le specie di elasmobranchi a rischio.

Il progetto si pone tra i suoi obiettivi anche quello di sensibilizzare i pescatori e favorire le operazioni di rilascio, come successo a Cetara: in quel caso il pescatore ha provveduto immediatamente a restituire l’animale al mare. Al momento sono oltre cinquanta le specie di squali e razze presenti nel Mediterraneo: si va dal piccolo gattuccio al grande squalo elefante, passando per specie di profondità come lo stesso squalo capopiatto.

Diverse le segnalazioni di avvistamenti di squali in Italia: una delle più recenti riguarda il litorale di Latina nell’agosto del 2025, mentre un altro allarme squalo aveva riguardato proprio la Campania, con una segnalazione a Castellammare di Stabia circa due mesi prima.

Sempre durante il 2025, uno squalo di oltre quattro metri era stato avvistato al largo del Polesine, mentre l’estate precedente aveva fatto notizia la presenza di una colonia di squali bianchi nel canale di Sicilia.

Lo squalo capopiatto: le caratteristiche

L’esemplare catturato inavvertitamente a Cetara, borgo della Costiera Amalfitana, appartiene alla specie di squalo capopiatto, nome scientifico Hexanchus griseus: è noto anche come squalo vacca o sei branchie e può raggiungere la lunghezza di 5,4 metri.

Il colore del corpo può variare dal rossastro al marrone, arrivando fino al nero: tra le caratteristiche principali troviamo una linea laterale luminosa lungo i fianchi e sulle punte delle pinne. Gli squali appartenenti a questa specie hanno sei paia di fessure branchiali (da qui l’appellativo di sei branchie), mentre la maggior parte degli squali odierni ne ha solamente cinque.

A livello di habitat lo squalo capopiatto si trova in tutto il globo, prediligendo acque tropicali e temperate. Di base è una specie fortemente migratrice: pur preferendo le acque tra i 180 e i 1.100 metri, è stata osservata anche fino a 2.500 metri di profondità.

In Europa gli esemplari di Hexanchus griseus sono stati avvistati nell’Atlantico Orientale, tra Islanda e Norvegia, e anche nel Mar Mediterraneo. Pur essendo un animale molto lento nei movimenti, quando si tratta di inseguire e catturare la preda è capace di rapidi scatti.