Superenalotto, vincitore cercasi: 83 mila euro non riscossi
Un premio del Superenalotto da 83 mila euro risulta non riscosso: si avvicina il termine per ritirare la somma mentre resta ignoto il vincitore

Un premio del Superenalotto da oltre 83 mila euro risulta ancora senza proprietario. Mentre si avvicina la scadenza ufficiale per il ritiro del denaro, cresce la curiosità: chi è il giocatore e perché non ha ancora ritirato la somma?
Dove è stata giocata la schedina del Superenalotto
La giocata al Superenalotto risale al 2 settembre e ha fruttato un “5” dal valore di oltre 83 mila euro, risultato registrato nella ricevitoria del Caffè Vintage, il punto vendita Sisal situato all’interno dell’area commerciale dell’Anagnina, nella periferia sud-est di Roma.
Il bollettino ufficiale è stato diffuso a metà mese, dando il via ai consueti novanta giorni entro i quali il titolare del biglietto avrebbe potuto presentarsi all’ufficio premi. Da allora, però, nessuno si è presentato né all’ufficio premi né al bar dove è stata giocata la schedina.
Il personale del locale, come riportato su ‘La Repubblica’, conferma di non aver visto nessuno interessato a informazioni sul premio, spiegando che molti clienti non erano nemmeno a conoscenza della vincita: “No, qui non si è mai presentato nessuno a riscuotere, neanche sapevamo che sono stati vinti questi soldi, magari fosse capitato a me”.
Nello stesso articolo, una delle dipendenti commenta con ironia che il giocatore forse non si è ancora ripreso dall’emozione: “Forse è svenuto e ancora non si è ripreso”.
Per questo, a dieci giorni dalla scadenza, la Sisal diffonde un appello pubblico: l’intento è raggiungere l’eventuale vincitore nel caso in cui abbia smarrito la ricevuta, non abbia controllato l’esito della giocata o non sia al corrente del risultato. La ricerca si concentra così sia sulle vie ufficiali sia sul passaparola locale.
Cosa accade se il vincitore non si presenta entro la scadenza
Il termine per richiedere il premio è fissato al 1° dicembre. Oltre quella data, l’importo non sarà più ritirabile. La normativa prevede che la somma possa essere erogata esclusivamente mostrando la ricevuta originale della giocata, l’unico documento valido per l’accredito. All’atto della richiesta, il giocatore deve inoltre esibire un documento di identità, il codice fiscale e un Iban su cui trasferire l’importo netto.
La procedura è vincolante: la mancata presentazione della ricevuta comporta la perdita definitiva del premio. È questo il motivo dell’insistenza nell’appello, soprattutto perché la somma, pur non essendo milionaria, rappresenta un importo significativo e tutt’altro che trascurabile.
Nel quartiere di Roma, intanto, si moltiplicano le ipotesi. Alcuni residenti ritengono possibile che il biglietto sia stato dimenticato nel portafoglio, in un cassetto o confuso tra altre giocate. Altri sospettano che il giocatore non abbia controllato il bollettino o che abbia smarrito la schedina senza accorgersene. Situazioni simili, seppur non frequenti, si verificano ogni anno: premi consistenti restano non riscossi soprattutto quando non superano determinate soglie psicologiche.
In questo caso, però, la cifra in palio supera gli 83 mila euro e potrebbe incidere concretamente sulla vita di chi l’ha giocata. La Sisal ricorda inoltre che l’identità del vincitore non sarebbe resa pubblica: la privacy è garantita e nessuno, per legge, può diffondere i suoi dati personali.
Con l’avvicinarsi della scadenza, la ricevitoria dell’Anagnina osserva con curiosità lo scorrere dei giorni. Resta da capire se il reale titolare della schedina si farà vedere all’ultimo momento o se il premio rimarrà definitivamente senza assegnatario.
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